Pochi giorni dopo il Natale del 1995, esattamente il 29 dicembre, Giovanni Paolo II fece una delle sue innumerevoli gite private nelle montagne dell’Abruzzo. Si fermò vicino ad un paesino abbandonato San Pietro della Jenca a quota 1166 m. Dal paesino è rimasta in piedi solo la piccola chiesa, dedicata a San Pietro apostolo. Purtroppo, il Papa la trovò chiusa e si mise a pregare all’esterno. Vicino alla chiesetta fu consumato anche il pranzo a sacco e si fece fuoco per riscaldarsi in quella giornata rigida dell’inverno. Successivamente Giovanni Paolo II visitò più volte la chiesetta, sempre in forma privata. Nel frattempo, gli fu inviata una copia della chiave della porta.
Dieci anni più tardi il 18 maggio 2005, giorno del genetliaco dello scomparso papa Wojtyla,
durante una solenne cerimonia pubblica un roccioso picco sopra il paesino di San Pietro della Jenca veniva chiamato “cima di Giovanni Paolo II” (2424 m. s.l.m.). Nella cerimonia ha partecipato anche il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il card. José Saraiva Martins, che ha celebrato la solenne messa nella chiesetta di San Pietro. Sulla montagna del Papa è stata issata una croce in ferro con le immagini di Giovanni Paolo II, al centro, e sui bracci quelle dei quattro protettori della città dell’Aquila: San Massimo, San Bernardino da Siena, Sant’Equizio e San Pietro eremita, meglio conosciuto come Papa Celestino V.
Il CAI aquilano ha tracciato per l’occasione il nuovo sentiero chiamato “Sentiero Wojtyla”, una mulattiera che dalla chiesetta di San Pietro alla Jenca (1166 m. s.l.m.) si inerpica a 2424 metri della montagna del Papa. Un escursionista adeguatamente preparato ci mette quasi 5 ore di marcia per raggiungere la vetta (il dislivello tra punto di partenza e l’arrivo è di circa 1300 metri).
Durante le gite in questa parte dell’Abruzzo Giovanni Paolo II si fermava con la sua comitiva vicina alla chiesa di San Pietro alla Jenca perché lì c’era un bel panorama e perché dietro la chiesa si poteva riparare contro il vento. Andavamo anche in quella valle – chiamata la Valle del Vasto – quando c’era la bufera in montagna. Le visite del Papa a San Pietro della Jenca sono diventate di dominio pubblico, i giornali ne parlavano e un certo Pasquale Corriere, assessore del comune dell’Aquila, ha cominciato a pubblicizzare tanto questo fatto. Grazie alle sue iniziative il Club Alpino ha realizzato il “Sentiero Wojtyla”. Dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II il sig. Corriere ha promosso l’iniziativa di creare nella chiesetta di San Pietro alla Jenca un santuario del nuovo Beato.
Il 18 maggio 2011 l’arcivescovo dell’Aquila, mons. Giuseppe Molinari, durante una solenne cerimonia ha proclamato questa chiesa santuario diocesano dell’allora beato, oggi santo, Giovanni Paolo II. La santa messa è stata concelebrata anche del vescovo ausiliare, mons. Giovanni d’Ercole, per tanti anni ufficiale della Segreteria di Stato e collaboratore del Papa polacco. Il 7 agosto dello stesso anno, il card. Stanisław Dziwisz ha donato la reliquia di Giovanni Paolo II custodita nel Santuario.