Stampa Italiana: il Nunzio Pennacchio – diplomatico, missionario, „globetrotter della fede”

 

Undici missioni diplomatiche in cinque Continenti, affidatigli da tre Pontefici. Diplomatico, missionario, pronto a seguire Cristo fino ai confini del mondo – vero „globetrotter della fede” – l’Arcivescovo Salvatore Pennacchio fino ad ora Nunzio Apostolico in Polonia, è stato nominato Rettore della Pontificia Accademia Ecclesiastica a Roma. Così scrive di lui Angelo Scelzo sul quotidiano ‘Il Mattino’ di Napoli.

L’Arcivescovo Salvatore Pennacchio dopo 44 anni di vita in cammino, torna alla Città Eterna per condividere la sua esperienza con i sacerdoti che si preparano al servizio nella diplomazia vaticana.

Papa Francesco ha sempre ripetuto ai nunzi: „tieni sempre la valigia a portata di mano”. Come afferma Angelo Scelzo, guardando il curriculum vitae e il numero di sedi nelle quali ha svolto il suo ministero l’Arcivescovo Salvatore Pennacchio, fino a questo momento Nunzio Apostolico in Polonia, sembra che avvia avuto solo il tempo di disfarle le valigie.

È lunga la lista dei Paesi in cui l’Arcivescovo Pennacchio ha prestato servizio. La prima sede da capomissione è stato il Ruanda nel 1999, un Paese alla soglia del difficile processo di unificazione tra le tribù Tutsi e Hutu dopo l’eccidio nel quale morì un milione di persone.

Successivamente, per tredici anni l’Arcivescovo ha lavorato come Nunzio in Tailandia, Singapore e Cambogia, con la delegazione apostolica estesa in Myanmar, Laos, Malesia e Brunei, mentre nel 2010 prima del suo ritorno in Europa, ha guidato le Nunziature di India e Nepal.

L’ultima sede è stata la Polonia, dove fino a ieri ha svolto la difficile missione al confine tra Europa e Ucraina che sta resistendo all’invasione russa.

Se a questi aggiungiamo gli anni vissuti prima dell’ordinazione episcopale, allora emerge la figura di un vero Nunzio „globetrotter della fede”. Infatti l’Arcivescovo Pennacchio ha iniziato il suo servizio diplomatico già nel 1979 a Panama, poi è stato in Etiopia, Australia, Turchia, Egitto, nella ex Iugoslavia e in Irlanda – ha precisato Angelo Scelzo.

Paesi diversi, mondi diversi, con una straordinaria varietà di sfide poste di fronte alla Chiesa e ai suoi rappresentanti. La guerra nell’ex Iugoslavia, il dramma della siccità e della fame in Etiopia, le tensioni causate dalla teologia della liberazione a Panama, il paziente confronto con il mondo islamico nei Paesi del Vicino e dell’Estremo Oriente o il dramma delle vittime delle violenze e della guerra in Ruanda o in Ucraina.

Come sottolinea Angelo Scelzo questa disposizione del nunzio-missionario che si trova a suo agio al tavolo dei negoziati, ma ancora di più sul terreno della vicinanza a chi soffre, il generoso servizio al prossimo, fanno di lui una figura straordinaria. “Questa generosità napoletana dell’uomo che condivide in modo straordinario con i bisognosi è il segno più evidente del suo carattere.”

Nella lettera ai Polacchi dopo l’annuncio della sua nomina, l’Arcivescovo Pennacchio ha scritto: “Porto con me gli indimenticabili ricordi di undici missioni diplomatiche in cinque continenti, affidatemi da tre Papi: S. Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, nei confronti dei quali nutro una grande gratitudine”.

„Ha fatto spesso le valigie, ma ancora più spesso, il Nunzio napoletano, ha lasciato il cuore nei posti in cui il Papa l’ha inviato. A Piazza della Minerva gli toccherà salire in cattedra e avviare alla ‘carriera diplomatica’ i futuri nunzi della Santa Sede. Ma ‘un libro di testo’ fondamentale sarà certo la sua testimonianza. (…) La valigia sempre a portata di mano, e più ancora il cuore sempre aperto e caldo. In fondo saranno questi gli ‘arnesi del mestiere’ che il nunzio napoletano indicherà per primi a suoi allievi” – ha dichiarato Angelo Scelzo.